
Ebbene sì, il settimo volo di Starship è stato celebrato come un successo, o almeno così riportano le testate giornalistiche. Ma è davvero tutto oro quello che luccica? Analizziamo i fatti e scopriamo se questo lancio merita davvero il titolo di “successo“.

Orario di Lancio | 23:37 italiane |
Nome della Missione | IFT-7 |
Provider | SpaceX |
Razzo | Super Heavy B14 + Starship S33 |
Payload | 10 simulatori Starlink V3 |
Location di Lancio | Boca Chica, Texas |
Destinazione | Traiettoria sub-orbitale, rientro nell’oceano indiano |
Settimo Lancio di Starship in sintesi
Il settimo lancio di Starship ha segnato un importante passo avanti per SpaceX, nonostante alcune criticità. Questo test ha rappresentato un successo perché, per la seconda volta nella storia, l’azienda è riuscita a far atterrare un booster direttamente sulla torre di lancio, utilizzando le braccia robotiche di Mechazilla. Ecco un’analisi dettagliata dell’evento.
Un Lancio Promettente: Tutto Inizia Bene
Alle 23:37 (ora italiana), il razzo Starship B14 ha acceso senza problemi tutti i suoi 33 motori Raptor, portando a termine un decollo impeccabile. Durante la fase iniziale, il primo stadio ha funzionato perfettamente fino al momento della separazione, eseguendo il MECO (Most Engines Cut Off), in cui 30 motori sono stati spenti lasciandone attivi solo 3.
La manovra di hot staging, nella quale il secondo stadio (S33) accende i suoi 6 motori Raptor prima della completa separazione, è stata eseguita correttamente. A questo punto, i due stadi si sono separati con successo, e il booster ha iniziato la manovra di Boostback Burn per il rientro.
L’Atterraggio Storico del Booster
La vera impresa del lancio è stata l’atterraggio del booster sulla torre di lancio. Nonostante durante la manovra di Boostback Burn si sia verificato un problema (uno dei 13 motori previsti non si è acceso), il booster ha continuato la manovra e l’ha completata con successo.
Inizia la coast phase, fase in cui il razzo segue una traiettoria balistica verso la torre.Si accendono tutti i 13 motori Raptor per l’atterraggio, Il booster si allinea con precisione e le braccia robotiche di Mechazilla lo seguono, il booster passa a 3 motori, spegnendone 10 e si adagia con i suoi ganci di atterraggio sulle braccia della torre, completando un atterraggio storico.
Questo evento segna la seconda volta nella storia in cui SpaceX riesce a far atterrare un booster direttamente sulla torre di lancio, senza l’utilizzo di gambe retrattili. Un risultato che consolida la visione dell’azienda per un sistema di lancio completamente riutilizzabile.
Problemi con il Secondo Stadio
Nonostante il successo dell’atterraggio, ci sono stati problemi significativi con il secondo stadio, Starship S33. Poco dopo l’atterraggio del booster, uno dei suoi motori si è spento, seguito da altri quattro. Questo ha lasciato il secondo stadio con un unico motore attivo, compromettendo la missione.
Infine, la telemetria di Starship è stata persa circa 8 minuti dopo il lancio, a un’altitudine di 146 km e una velocità di 21.000 km/h. Questo indica che l’obiettivo principale del secondo stadio non è stato raggiunto.
Analisi Tecnica del Volo
Decollo:
T-00:02 | Super Heavy inizia la sequenza di accensione dei motori |
T-00:00 | Tutti i 33 motori Raptor sono accesi |
T+00:02 | Starship e Super Heavy decollano dalla rampa di lancio |

T+01:07 | Starship è supersonica |

T+01:18 | MAX-Q (periodo di maggiore stress aerodinamico sul razzo) |
T+02:34 | MECO (most engine cut-off) |
Hot Staging:
T+02:41 | SES (Ship Engine Startup), Starship accende i suoi 6 motori |
T+02:42 | Staging, i due stadi si separano |
Boostback Burn:
T+02:43 | Boostback Burn Startup, Super Heavy riaccende 12 su 13 motori (anomalia) |

T+03:38 | Boostback Burn shutdown, Super Heavy spegne i motori |
Atterraggio del Booster:
T+03:38 | Inizia la coast phase, il booster è in una traiettoria balistica |
T+03:42 | HSR Separation (separazione dell’anello di hot staging) |

T+6:30 | Landing Burn Startup, il booster accende 13 motori |
T+6:38 | Il booster passa da 13 motori a 3 motori accesi |

T+6:53 | Il Booster atterra sulle Chopsticks e spegne i motori |
RUD del secondo stadio:
T+07:40 | Starship perde uno dei motori Raptor Sea Level |
T+08:02 | Starship perde un altro motore Raptor Sea Level |
T+08:03 | Starship perde un motore Raptor Vacuum |
T+08:18 | Starship perde un altro motore Raptor Vacuum |
T+08:24 | Starship perde un altro motore Raptor Sea Level, rimanendo con un solo motore Raptor Vacuum acceso |
T+08:16 | Si perde la telemetria di S33 che ha una velocità di 21,317 Km/h ed un altitudine di 146 Km |

Starship soffre dunque un RUD, come lo chiama SpaceX, ovvero un Rapid Unscheduled Disassembly. Prima di analizzarne la causa guardiamo un paio di filmati pubblicati sul web dal pubblico. Vista la traiettoria di Starship, le uniche persone in grado di vedere l’esplosione in cielo e di conseguenza il rientro dei frammenti sono state quelle sulle isole caraibiche.
Immagini dal pubblico
Le cause dell’Esplosione
Come possiamo vedere dai video pubblicati online, Starship ha molto probabilmente attivato l’FTS, il Flight Termination System, ovvero il sistema adibito all’autodistruzione in caso di danni o per non creare pericoli alla popolazione, non siamo ancora certi però se sia stato l’FTS o un’esplosione non controllata, aspetteremo conferme da SpaceX.
Un tweet di Elon Musk, pubblicato poco dopo il lancio, dice che le indagini preliminari indicano che si è trattato di una perdita di carburante nella cavità sopra la paratia che separa i motori dai serbatoi, la pressione si è dunque alzata così tanto da non permettere alle valvole di sfogo di funzionare correttamente e di espellere tutto in tempo.
Il futuro di Starship
Le nostre previsioni indicavano circa 15 lanci di Starship da Boca Chica nel 2025, sicuramente dopo questa anomalia i tempi necessari per procedere con IFT-8 si allungheranno, quasi sicuramente la FAA (Federal Aviation Administration) chiederà a SpaceX un’ indagine per capire al meglio le cause dell’anomalia e di solito queste procedure richiedono più di un mese, forse anche due.
Apparte le faccende burocratiche, come possiamo leggere nel tweet di Musk, SpaceX procederà, sulla prossima Starship S34 ad aumentare i controlli sulle perdite di carburante, aggiungere un sistema anticendio in quel volume dell’astronave e probabilmente ad allargare il diametro della valvola di sfogo. Secondo Musk il prossimo lancio si terrà entro la fine di febbraio ma staremo a vedere.
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